Lo spettacolo in memoria delle vittime della mafia

Il 27 marzo 2016, il giorno che commemora la lotta contro le mafie e le sue vittime, mi sono recato a palazzo Lombardia, pensando di assistere a una seriosa conferenza sull’argomento; effettivamente inizialmente è stato così: ho ascoltato la testimonianza di come la mafia sia molto vicina a noi, come una piovra allunghi i suoi tentacoli nella nostra società, agisca come un cancro, lento ed inesorabile, la cui unica cura è il coraggio, la consapevolezza, la conoscenza delle persone che le si oppongono. Ad un certo punto, però, ci viene annunciato che assisteremo ad uno spettacolo interpretato da ragazzi di Brancaccio, quartiere povero di Palermo e tristemente famoso per la dilagante presenza al suo interno della mafia, e posso dire che sono rimasto piacevolmente colpito. Inizialmente ero scettico, poi dovetti ricredermi: alcuni ragazzi, forse leggermente più grandi di me, salgono sul palco e raccontano, con una carica emotiva che mi ha commosso, di Don Pino Puglisi e della sua battaglia, che ha portato avanti con amore fino al sacrificio estremo. Hanno raccontato di come lui sia riuscito ad amare persino le persone che lo odiavano! La scena successiva presentava un gruppo di giovani pieni di speranze che partono per luoghi lontani, in cui pensano di trovare la felicità e la terra “perfetta”: dalla Nuova Zelanda alla vivace Grecia, dall’affascinate Francia, all’esotica India, tutti luoghi magnifici, ma comunque tutti travagliati da tragedie e orribili situazioni, seppur diverse tra loro: crisi economiche, attentati, sfruttamento dei minori tutti aspetti che macchiano la bellezza e offuscano la vera natura di questi luoghi; allo stesso modo, per i protagonisti del bel paese, la mafia è il problema che rovina e deturpa la bellezza della Sicilia, è un mostro nero che attanaglia tutti noi! A mio parere il messaggio è proprio questo :dopo averci presentato tutti questi magnifici luoghi, con le loro storie e le loro tragedie,i protagonisti ci invitano a non restare in disparte, ma a inseguire i nostri sogni, sogni di un futuro migliore, che realizzeremo non casualmente, ma grazie all’impegno e alla buona volontà. Possiamo costruire e dimenticare le tragedie combattendo per ciò che è giusto, quindi lo spettacolo ci sollecita a non soffermarci su ciò che è successo o sta succedendo, ma a risolvere ed andare avanti, ad avere il coraggio di realizzare i n ostri sogni proprio là dove siamo nati e dove ci troviamo, a solidarizzare con tutti gli uomini di buona volontà che possiamo trovare intorno a noi, anche questa Italia martoriata e a non inseguire sogni di bellezza e di felicità in terre lontane! Consiglio la visione di questo spettacolo a tutti quanti, rimarrete estasiati dall’interpretazione sincera degli attori, che sapranno affascinarvi con uno spettacolo originale e vivace, tenendo comunque l’attenzione alta su argomenti delicati e tragici.


 

Nasci e cresci… ma vivi veramente?

Il giorno 21 marzo si è svolto al Palazzo Regione Lombardia un Musical, “Nasci cresci e vivi”, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, presentato dal gruppo teatrale Quelli della Rosa Gialla e da Bambini in Braille, con lo scopo di far conoscere a tutto il mondo di Padre Pino Puglisi: “E se ognuno fa qualcosa” e di sensibilizzare il pubblico ad una ricerca interiore della felicità. Nasci Cresci e Vivi narra di un gruppo di ragazzi siciliani, che una volta conclusa la scuola, si interrogano su cosa fare del proprio futuro. Mentre parlano dei propri progetti uno di loro propone di girare il mondo in cerca del “paese della felicità”, l’idea viene accettata da tutti e decidono di padre. Il viaggio intorno al mondo, in posti di cultura e storia differente, come ad esempio Gerusalemme e Parigi, mette in evidenza gravi problemi sociali, dalla mafia alle guerre israelo-palestinesi, che porteranno alla consapevolezza che non esistono luoghi che donano felicità, ma che quest’ultima bisogna trovarla dentro di sé. Il principale aspetto positivo del musical è senza dubbio il tema: sensibilizzare le persone sulla mafia, ma non con la solita lezioncina, bensì con un semplice musical cantato da persone “comuni”. Il musical non è stato realizzato in modo complesso: grazie alla struttura utilizzata, è stato possibile captare il senso dello spettacolo in modo diretto ed efficacie. Viene messa in luce l’autenticità del musical e si evince che è stato veramente realizzato da persone colpite dalla mafia. Altra nota positiva sono state le ballerine: brave e organizzate. Da sottolineare, inoltre, la capacità canora dei protagonisti. Tuttavia questo spettacolo non ha solo aspetto positivi, vi sono delle mancanze. Ha un espediente narrativo davvero poco credibile e altamente improbabile, che addirittura fa credere di trovarsi davanti a una storia surrealista, mentre subito dopo ci si ritrova in un ambiente fortemente verosimile. Allo stesso modo la tecnica utilizzata per mettere in evidenza le piaghe sociali mi è sembrata piuttosto inadeguata, personalmente mai mi è capitato che qualcuno mi raccontasse la storia della sua vita in risposta alla domanda “Dove possiamo trovare un albergo”. Sostanzialmente da un musical presentato a un evento così importante e realizzato da ragazzi che vivono a Brancaccio, uno dei quartieri feudo della mafia, e che quindi sentono questo problema in misura ben maggiore rispetto alla nostra, ci si aspetterebbe un copione più strutturato e meno superficiale.

Ballarini Federico e Margherita Pindaro 3C Informatica

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