La Mafia

Già in passato sono venuti a scuola persone “ pentite di mafia” o educatori che ci hanno sensibilizzato sui temi della mafia, ma l’intervento di Marisa Fiorani è stato diverso da quelli che ho potuto ascoltare in passato, forse perché sono cresciuto e ho iniziato ad avere delle mie idee e a elaborare considerazioni sul tema, o forse perché non mi era stata mai raccontata una storia così vicina a noi, ma allo stesso tempo agghiacciante.

Molte delle tematiche che la signora Fiorani ha richiamato nel suo discorso le avevo già affrontate in passato nel corso di altri incontri svolti su questo tema, ma alcuni per esempio mi sono risultati nuovi o più interessanti per esempio l’età della ragazza quando è cominciata la vicenda della droga e della malavita.

Un altro tema che ritengo importante riguarda le forze dell’ordine e più in generale il sistema giudiziario e la presenza dello stato in questa vicenda ma anche in altre.

Non pensavo che la Mafia potesse colpire perfino le forze armate e lo stato, che in teoria sarebbero incaricate di proteggere il cittadino da questa organizzazione criminale.

Molte persone non hanno la forza e il coraggio di denunciare atti o persecuzioni subite.

Proprio questo non parlare aiuta la Mafia a non essere riconosciuta e le permette di agire nell’ombra e nell’oscurità.

Sapevo che le Mafie agissero prevalentemente nel sud o centro-sud dell’Italia, ma dal racconto si evince che non è sempre così e che la Mafia è presente anche a Milano e si sta diffondendo sempre più anche qui al Nord e lo dimostrano i numeri, circa settecento immobili sequestrati alle varie cosche mafiose presenti in Italia.

Secondo me questa organizzazione chiamata “ Libera” è riuscita nell’intento di suscitare in noi una curiosità su questo argomento.

Inoltre mi ha fatto riflettere sull’amore e la follia di un genitore che, pur di “ tirar fuori” la figlia o i figli dal “ giro mafioso”, sacrifica la propria esistenza, nel senso che si dedica soltanto per raggiunger questo scopo.

Anche se non ottiene risultati visibili, non molla e non si dà per vinto e continua la sua battaglia, cercando di coinvolgere anche altre persone.

Credo che sia proprio così che nascono associazioni come Libera, per dare una speranza a queste persone.

Per fortuna, con il passare degli anni, aumentano queste organizzazioni, ma soprattutto aumenta la voglia di conoscere e di sapere per aiutare delle persone, sia quelle direttamente coinvolte, sia quelle che vogliono fare del bene.

Schirinzi Matteo

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